Mai titolo poteva essere più azzeccato. Ieri sera per chi se lo fosse perso su Report su raitre è andato in onda un servizio in cui si parlava principalmente di come alcuni brand del lusso, in particolar modo Moncler producano all'estero, in posti dimenticati da Dio (ma non mi sembra una grande novità) usando manodopera a bassissimo costo, visto che in Italia costa una follia produrre , utilizzando materiali a volte di scarsa qualità e non soggetti a rigidi parametri di controllo che invece ad esempio nel nostro paese sono necessari. Il popolo dei telespettatori della domenica sera, dopo il servizio si è riversato sui social, Twitter e Facebook e ha cominciato a dar vita a una serie di insulti senza alcun contenimento nei confronti del brand. Dagli animalisti, indignati per come vengano fatti soffrire gli animali per ottenere le piume che imbottiscono i nostri amati giubbini a chi, si è sconvolto per il giro economico che si nasconde dietro il settore moda, specialmente nel campo del lusso. Non voglio entrare nel merito del discorso animalista, perchè non mi sento di poter essere la paladina degli animali. Li adoro, non compro pellicce vere per scelta , ma non sono neppure vegetariana e ho scarpe e borse di pelle, quindi sarebbe un discorso ipocrita. Certo, non mi sarei mai aspettata di sapere certi dettagli sulla spiumaggio delle oche , fatto con gli animali praticamente vivi e il pensiero è stato, le vere oche siamo noi, che non sappiamo tutto questo. E' meglio sapere o essere oche ed ignorare e continuare a comprare sborsando 1000 euro per un piumino che fa sempre status symbol e Vacanze di Natale a Cortina?
Il coperchio è stato aperto, il popolo dei social si è scatenato, ma quanto durerà? Veramente non compreremo più i piumini Moncler? O ci dimenticheremo presto come le oche di tutto questo?
Che sia arrivato il momento di imparare a fare acquisti in maniera più consapevole, consapevole anche di quanti operai italiani siano a casa in cassa integrazione, alla faccia di questi mega brand che con cinismo producono all'estero un finto made in Italy, con buona pace dei social media manager delle pagine Facebook e Twitter che stanotte devono aver passato delle brutte ore, bombardati dagli insulti, senza rispondere a nessuno, probabilmente nell'attesa di un comunicato ufficiale Moncler.