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TANTO NON SONO INCINTA

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“Vai a prendere il test di gravidanza”

“Ma no, tanto non sono incinta”

Di tutte le volte che sono entrata in farmacia a comprare un test di gravidanza, causa ritardi inattesi, questa è stata la volta nella quale con più sicurezza ho pensato che stavo proprio buttando nel cestino i miei soldi. Ma questo perchè anche se erano mesi che aspettavamo questo momento, non sei mai veramente pronto a quel momento.

Innanzitutto vorrei prendere a sberle una per una quelle donne che dicono “eh ,quando sei incinta te lo senti” . Se l’avessi sentito magari avrei evitato quel mese di:

– fare festa fino all’alba in discoteca bevendo vodka da 10 bicchieri sporchi

– mangiare sushi in uno dei peggiori ristoranti all you can eat di Milano

– fare Vicenza-Milano-Ginevra e Ginevra-Milano-Vicenza in macchina in giornata

– giocare a tennis sudando anche l’anima in un campo coperto ma non riscaldato a febbraio

– pedalare al freddo su e giù per il Montello per un’intera domenica per provare la bici nuova regalata a San Valentino

– ubriacarmi di martedì sera per sbaglio, con un’amica che non vedevo da tempo, lasciandomi prendere la mano e bevendo almeno 1 bottiglia di vino Rosè e ingurgitando 10 ostriche della Normandia (oh Dio non fatemi pensare alla ostriche che mi viene da piangere, ne vorrei subito una, ora)

– prendere diverse tachipirina per via di un febbrone che non voleva passare

Che poi sembra davvero incredibile, in quel famoso mese nel quale non sai di essere incinta, sembra che tutti gli eventi astrali si siano concentrati per farti dare il peggio di te. Così appena ne sei conscia, ripercorri cosa hai mangiato, cosa hai fatto e quali medicine hai preso e pensi al fatto che quel piccolo fagiolino che hai nella pancia aveva proprio una gran voglia di sopravvivere, nonostante tu sia stata la peggiore copia di te stessa.

In effetti avrei dovuto sospettarlo di essere incinta visto che ho fatto due cose che non avevo mai fatto:

  1. entrare in un Burger King e ordinare alle 18:30 un mega menù con tanto di anelli di cipolla fritti (io non ho mai mangiato in vita mia un Burger King, tanto meno come take away)
  2.  incazzarmi con Zamprogno per una questione lanciando il suo telefono contro il muro frantumandolo in 1000 pezzi (di solito non lancio cose e ho un self control degno del Dalai Lama).

Ritornando al momento in cui si verifica il ritardo, nel mio caso 1 giorno, Zamprogno mi spedisce telefonicamente ad acquistare un test di gravidanza. Se sei donna sai benissimo che i ritardi capitano, non siamo di certo macchine infallibili… eppure lui probabilmente se lo sentiva più di me. Io ero più preoccupata di buttare 20 euro…

Lavoro fino a tardi, quasi fino alle 20:00 e corro nella farmacia più vicina, entro e mi faccio dare il test dal farmacista, sempre esordendo con un bel “mi dia un test di gravidanza per favore, il mio ragazzo è apprensivo, tanto non sono incinta” .

Ritorno a casa, penso a cosa mangiare per cena, mi dirigo in bagno, faccio come di prassi la pipì sul bastoncino che lascio sul bordo del bidet in attesa. Mi rilavo le mani e nel frattempo vado a mettere su l’acqua per poter fare le zucchine bollite. Ritorno in bagno dopo una manciata di minuti e guardo il test: DUE LINEETTE ROSSE, CONGRATULAZIONI, SEI INCINTA.

Avete presente nei film in cui fanno vedere la “vita che ti passa davanti”, ecco, a me è capitato più o meno così. Perché da quel test in poi cambia la vita, ne inizia una nuova. E per quanto tu abbia aspettato quel momento e sperato che accadesse, non sei mai abbastanza pronto.

Le zucchine le farò un’altra volta..o forse mai.. o forse resto un pò qui in bagno a riflettere. E soprattutto, ora lo devo dire a Zamprogno!

Dirlo al telefono mi sembrava brutto e visto che era a Padova ad un corso, gli ho detto di raggiungermi a casa che dovevo fargli vedere il test. Anche per lui devono essere state ore interminabili, un pò sotto shock, io lo ero!

Quando mi ha raggiunto gli ho fatto trovare il test sul tavolo e una lettera, vi giuro che non mi ricordo neppure quello che ho scritto perchè ero in uno stato catatonico e questo stato catatonico è durato per almeno 48 ore. Non riuscivamo a parlare, non riuscivamo ad essere felici o piangere perchè è talmente un evento così grande che non si può spiegare a parole. Quella sera mi ricordo solo che ci siamo abbracciati fino alla mattina seguente, prima di iniziare questo nuovo cammino insieme.


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